Se pensi di poter correre una maratona… sei pazza. Se pensi di tirare di boxe, sei pazza. Se pensi di poter vincere 23 Grand Slams partorire un figlio e poi tornare di nuovo a vincere… sei pazza.
Eppure tutte queste donne hanno cambiato lo stato delle cose perchè hanno fatto quello che sembrava impossibile. La Nike ce lo racconta in un video, semplice e diretto che parla proprio di empowerment delle donne.
Nel video la Nike inserisce alcuni fotogrammi della donna che nel 1975 corse la maratona Morat-Fribourg andando contro legge. Ho ritrovato il video originale di Odette anch'essa partecipante alla stessa maratona.
Qual’è il primo suggerimento quindi?
Quello di essere così convinte di ciò che stiamo facendo da non essere minimamente scalfite da gente che ci dice ” sei pazza”. Sopratutto se ci stiamo muovendo per dimostrare qualcosa. Ad esempio Roberta Gibb che fu la prima a Boston nel 1966 a correre la maratona (senza autorizzazione), affermò:
A quel punto capii che stavo correndo per molto di più che raggiungere un traguardo personale, stavo correndo per cambiare il modo di pensare della gente.

Ancora più famosa è l’impresa di Kathrine Switzer, l’anno successivo, sempre a Boston. Kathrine è la prima donna a partecipare ufficialmente alla manifestazione sportiva. Le regole non erano cambiate, Kathrine si era iscritta come K.V. Switzer, un dettaglio sfuggito agli organizzatori, i quali l’hanno inconsapevolmente autorizzata a partecipare. Racconta di aver ripetuto dentro di se, come un mantra:
Qualunque cosa succeda, devo finire questa gara, devo anche a costo di arrivare in ginocchio. Se non arrivo alla fine, la gente dirà che le donne non sono in grado di farlo.

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Non si può fare da sole. Consiglio n2.
Non sempre tutte noi troviamo il coraggio di fare da sole qualcosa di mai visto prima. Non è una colpa. Possiamo cercare aiuto in altre donne che sono state pioniere. Non vi dico di correre una maratona vi invito a cercare esempi positivi o, perchè no, delle mentori che possano aiutarvi nei primi passi. Ecco un altro video molto coinvolgente della Nike (no, non mi hanno pagato nulla per questa ADV) che parla di aiutarsi fra donne. Ogni anno organizzo dei corsi per le competenze digitali delle donne Women on Work, puoi vedere se ti interessa partecipare.
Sei sicura di non essere maschilista? Consiglio n3
Incredibile ma vero, anche le donne, noi donne, possiamo avere atteggiamenti maschilisti. Quello che possiamo fare, tutte, da subito, è smettere con parole, azioni e modi di pensare che avallino il pensiero maschilista. Pensi di non averne? Pensi di non aver mai scelto il rosa per la tua nipotina o l’azzurro per tuo figlio? Pensi di non aver mai incoraggiato la danza per tua figlia e il calcio per tuo figlio? Pensi di non aver mai fatto discriminazioni fra un uomo e una donna anche solo pensando “vestita così se le va a cercare”? Un esame di coscienza è il primo passo per riconoscere i nostri atteggiamenti nei confronti delle donne. Se credi che non sia grave ti sbagli di grosso. Il pensiero è formato dalla parola, la parola si trasforma in azione e l’azione può far danno. Alcuni pensieri sono difficili da sradicare. Inizia da qualcosa di facile. Inizia a pensare che tuo figlio può anche fare balletto senza per questo effeminarsi, inizia a considerare bella tua figlia anche se ha qualche kilo di più (e quindi non corrisponde ai canoni estetici delle Barbie così come pubblicità vuole).
Saper dire di no. Consiglio n4
Non solo ai figli per aiutarli a crescere così come dice il famoso libro, per altro mai letto perchè coi figli sono brava a sbagliare da sola. Dì di no quando hai preso un po’ di tempo per te stessa e qualcuno ti chiede di fare qualcosa al posto suo, di solito figli o marito. Dì di no quando qualcuno ha un commento sessista nei confronti tuoi o di altre donne. Inizia a notare tutte le pubblicità in cui a fare i lavori di casa sono le donne e smetti di comprare quei prodotti.