
Riuscireste a mettere i vostri ricordi in un box di 1 cm quadrato?
Una volta si conservano i biglietti di uno spettacolo, il nastro di un vestito, la foto sul frigorifero, il fiore in mezzo al libro. Simboli di ciò che è stato caro per noi. Al giorno d’oggi non si stampano nemmeno le foto dei viaggi perché c’è un contenitore infinitamente capiente che occupa lo spazio infinitamente piccolo. Avete presente i chip? Sono proprio loro a consentire l’archiviazione dei nostri ricordi. E la dimensione di un chip non si misura in centimetri ma in nanometri. Un nanometro è la milionesima parte di millimetro. Dentro un singolo chip sono contenuti i transistor, ed altri componenti, immaginate quanto siano ancora più piccoli? La Legge di Moore degli anni sessanta prevedeva una riduzione esponenziale dei componenti ogni anno e mezzo.
Ora siamo ad una dimensione di 10 nanometri circa e si sta lavorando per arrivare a 5. Ma gli investimenti necessari per miniaturizzare ancora di più sono davvero ingenti. Si guarda allora anche ad un altro tipo di tecnologia quella quantica. Un salto davvero importante.
I nostri attuali computer saranno in futuro obsoleti come oggi lo sono i vecchi cellulari non connessi alla rete. Grazie a questo tipo di tecnologia quantica sarà possibile implementare le AI nella vita di tutti i giorni altro che lampadine intelligenti e frigoriferi che ti inviano messaggi.
Le AI avranno funzioni più simili a quelle umane. E l’uomo che farà? Probabilmente sarà andato via dal pianeta e userà Bitcoin per pagare il caffè, userà la realtà aumentata e le stampanti 3D per stampare la tazzina per berlo.
I nostri ricordi saranno salvi, e si spera ben custoditi, basterà vivere per crearne di nuovi.
Qual è la vostra reazione? Siete spinti dalla curiosità e dal desiderio di essere parte del cambiamento oppure vi farà rifugiare lontano da tutto ciò che è connesso e digitale, in pratica dovreste vivere in una caverna isolati da tutto.
La realtà che vedo tutti i giorni è ancora molto lontana da tutto questo. Incontro molte persone per lavoro e molte di loro non hanno ancora dimestichezza sull’uso di un normalissimo computer o l’invio di una mail. Vi sembra strano? Lo pensavo anche io. Ma mi sono dovuta ricredere in questi anni.
Non è forse meglio conoscere, e prendere le giuste misure, per meglio utilizzare ciò che il progresso ci pone davanti?