Vi racconto la storia di LolliPen ©. Circa un anno fa ero davanti al mio pc a caricare dati, una cosa noiosa se vogliamo che qualcuno deve pur fare, ogni tanto rosicchiavo la penna con la quale mettevo la spunta nella copia cartacea, un’abitudine dei tempi di scuola, e si sa se stai facendo un lavoro noioso qualsiasi scusa è buona per distrarsi. Mi metto a pensare che sarebbe molto più piacevole rosicchiare una caramella piuttosto che il tappo della Bic e mi viene l’idea di una penna con caramella incorporata. Così, giusto per continuare a non fare quello che dovevo fare, apro il software di modellazione tridimensionale e inizio a costruire questa ipotetica penna.
Come unire una caramella ad una penna?
L’idea mi è arrivata subito (quando si tratta di dolci…) inserire una Lollipop (Chupa) togliendo il tappo della classica Bic. Una serie di prove “digitali” per risolvere il problema di non contaminare la caramella con l’inchiostro, e viceversa, e per rendere maneggevole la penna con un rivestimento ergonomico. Insomma il classico lavoro da designer: risolvere i problemi e coniugare funzionalità ed estetica Dopo qualche giorno il progetto era “digitalmente” pronto. Ero passata dall’idea alla realizzazione digitale. Non restava che ottimizzare il file per la stampa 3D e fare una prova.
Come dico sempre, un prototipo non basta mai! Presa dalla foga di sperimentare ho fatto un errore da pivella, non ho calcolato la riduzione del materiale dopo la stampa, per quanto poco sia la caramella non entrava! Secondo prototipo ed ecco la mia caramella scrivente! Questa volta tutto ha funzionato perfettamente e la LolliPen©, così l’ho battezzata, era fra le mie mani. Quello che non vi ho detto è che durante la fase di studio ho cercato su google se esistessero penne, con caramelle incorporate e… non esistono o meglio non esistevano perché oggi una c’è: la LolliPen. Non riuscivo a crederci che nessun altro avesse mai pensato ad una cosa, se vogliamo così banale, e che nessuna produzione fosse mai stata avviata. Da brava imprenditrice ho intravisto un potenziale business ed ho brevettato il progetto. Hai visto mai che un giorno possa fruttare… Ma torniamo alla storia perché non è ancora finita. Qualche mese dopo sono venuta in contatto con una logopedista olandese a cui ho mostrato la LolliPen. Ha pensato di sperimentarla con alcuni dei suoi piccoli pazienti con deficit dell’apprendimento. La tesi era che utilizzando la LolliPen potessero concentrare l’attenzione sullo strumento di scrittura e procedere più spediti durante gli esercizi terapeutici di scrittura. Inoltre la caramella poteva essere usata come rinforzo positivo. Ebbene dopo questo test sul campo la LolliPen ha subito una piccola ma significativa trasformazione. Infatti la dottoressa olandese nel suo report ha segnalato che la struttura era troppo sbilanciata per le piccole manine e il peso della caramella non era ben calibrato e portava indietro la penna.
Come risolvere il problema?
Utilizzando il modello digitale che avevo costruito è stato semplice spostare il baricentro della LolliPen© accorciando la lunghezza totale. Immaginate se avessi dovuto rifare uno stampo produttivo quanto mi sarebbe costato? Io si! La nuova LolliPen© nella sua versione mini è perfetta per essere utilizzata dai bambini, che abbiano o meno scarsa capacità di attenzione. Chiaramente ho rifatto un terzo prototipo per poterlo testare. Ma se avessi avuto l’idea 5 anni fa o dieci come avrei potuto realizzarla? I costi per realizzare un prototipo erano troppo alti e l’idea di investire migliaia di euro per uno stampo ed una produzione industriale non era da prendere in considerazione.
Oggi con l’avvento dei fablab, che non sono altro che dei laboratori che condividono macchinari digitali per la realizzazione di prototipi e di piccole produzioni, la digital fabrication sta prendendo piede. Essa sta rivoluzionando il concetto di produzione perché è possibile non solo realizzare i prototipi di verifica ma anche avviare una produzione in modo più conveniente rispetto alla produzione industriale. Inoltre porta con se il vantaggio di promuovere le invenzioni perché chiunque abbia una idea per un prodotto può facilmente, con una spesa inferiore rispetto al passato ed in meno tempo, verificarne la bontà.
Ma c’è un altro vantaggio
Ancora non è stato colto in pieno e ma per il quale da un paio d’anni in Italia sto cercando di creare aggregamenti: la possibilità di de-localizzare la produzione. Visto che i Fablab e altri laboratori simili, sono sparsi per tutto il globo, in Italia sono ormai più di 50, perché non vendere anziché il prodotto finito, il file digitale dello stesso consentendo al nostro cliente di farlo eseguire nel laboratorio sotto casa risparmiando così costi di spedizione e dando anche la possibilità di controllare da vicino la produzione?
Il mio sogno è quello di fare rete con altre strutture simili al Fablab Catania, in cui si applichino gli stesi standard di produzione per questo tipo di file in modo da dare la certezza del risultato al cliente finale. Puoi contattarmi qui se sei interessato al progetto.
In attesa di rendere i sogni concreti potete passare dal Fablab per provare tutta la dolcezza di una delle nostre LolliPen.