La progettazione di un oggetto si propone di sintetizzare funzionalità ed estetica, questa è la definizione di Design.
In sostanza si parla di design quando la forma di un oggetto risponde a criteri estetici e funzionali.
Nel corso degli anni però il termine ha acquisito altri significati, infatti è anche usato per definire il profilo estetico di un prodotto. Il design di un prodotto cambia insieme all’evoluzione tecnologica e non si tratta solo di restyling ma di nuovi prodotti con tecnologie diverse ma stessa funzionalità. Basi pensare alle comunicazioni telefoniche.
Un oggetto così non è solo bello ma la sua bellezza è utile alla funzione che deve espletare. O, viceversa, la bellezza deriva dall’armonia del funzionamento. Non è quindi una bellezza vuota di significati ma, anzi, si può dire che non c’è bellezza se non c’è funzionalità.
Un designer è uno che si pone dei problemi, delle domande. Oppure gliele pongono i committenti, le aziende in cerca di una soluzione o di un nuovo prodotto. In ogni caso si adopera per trovare una soluzione a quelle domande che possa integrare funzionalità e bellezza. Essere un designer vuol dire non essere mai soddisfatto se non dalla perfezione.
In natura tutto è design. Ogni cosa ha una funzione, un processo, un’utilità. Tutto questo genera armonia e bellezza. Ma anche l’uomo è diventato esperto nell’arte del design. Attraverso un metodo progettuale ben preciso unito alla sensibilità e la cultura del designer, mettendo al centro della progettazione la funzionalità, si ottengono mirabili oggetti.
Alcuni grandi maestri ci hanno lasciato esempi di design che vengono conservati in musei di tutto il mondo come testimonianza dell’ingegno creativo del genere umano. Il mio prediletto, per la semplicità, apparente, con cui arrivava al cuore delle cose è Bruno Munari.